SI VAX – NO VAX!!

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Manifestazione NO VAX a Roma.
Tutti

Amo la storia delle parole. M’incuriosisce sapere da dove vengono; da quanti secoli galleggiano sulle labbra degli uomini. Quelle di oggi sono: CREDERE e SAPERE.

Pare che CREDERE venga dal sanscrito “CRAD”, “fede” e “DHA” , “io mi pongo”. Insomma CRAD-DHA vorrebbe dire “io mi pongo con fede”.SAPERE invece sembra derivi da “SAP”, un’antica parola osca, una lingua italica antica come il latino. Vuol dire “dal forte sapore”, “evidente, inconfondibile”. Io CREDO a molte più cose di quelle che SO e credo perché è più comodo. Credere è dei pigri, non richiede alcuna preparazione, nessuno sforzo se non aver fiducia. Abbracci una fede e poi ti ci affidi. Per questo si può solo CREDERE in Dio. Non si può SAPERE se esiste o meno.

Dunque io sono un credulone. CREDO che le mamme siano buone e i papà severi, ma giusti. CREDO che la scuola insegni ai ragazzi a leggere, scrivere e magari a farsi un’opinione; CREDO che le leggi servano a porre un limite all’egoismo e alla prepotenza di tutti e che difendano i deboli dai sopprusi dei forti e CREDO che la cucina italiana sia la migliore del mondo. Anzi no, questo lo SO per certo.

Si può anche credere a cose brutte. Ad esempio io CREDO che la politica del mio paese non abbia alcun interesse né per me, né per quelli come me e che si occupi della cosa pubblica al solo scopo di farla diventare “cosa loro”. Tuttavia, per rimanere nel campo delle credenze positive, CREDO che il giorno in cui mi porteranno in un ospedale, se ci arriverò ancora vivo, il medico e l’infermiere che si prenderanno cura di me faranno del loro meglio per farmi sopravvivere. E che faranno così anche con i miei cari e con chiunque altro si presenti.

Certo, io SO, cioè ho le prove, informazioni oggettive e testimoni che esistono alcune madri che uccidono i loro figli; SO anche che ci sono cattivi maestri così come leggi non buone e SO anche che ci sono pessimi ospedali, medici e infermieri impreparati. Di politici onesti, non avendone mai conosciuto uno che fosse uno, posso dire che NON LO SO e quindi continuo a credere che siano tutti disonesti.CREDO quindi che in tempi di malattia somministrare una cura, per giunta a tutti e per giunta gratis, sia una cosa buona. Il vaccino è pericoloso? NON LO SO, ma CREDO che lo sia entro limiti ragionevoli.

Nei vaccini sono presenti feti umani, formaldeide, mercurio, grafene e chi più ne ha, più ne metta? NON LO SO, non sono un farmacista, né un biologo e neppure un chimico. SO che con la prima dose Astrazeneca sono stato parecchio male e con la seconda no. Non SO come sarei stato se avessi contratto il covid in forma grave, ma CREDO che avrei potuto passarmela peggio.

NON SO se cortisone, ivermectina e idrossiclorochina, arnica, brodo di pollo, bagni caldi, varechina o altro siano la cura giusta, ma NON LO CREDO. CREDO infine che un pezzo di carta o un codice su un telefonino servano davvero a poco e SO che più che altro sono una forma di pressione per indurre alcuni a decidersi verso una scelta che CREDO giusta per il bene di molti. Il green pass è fatto male? Pazienza, rientra nel novero delle tante leggi che SO essere ambigue e poco efficaci e verso le quali né io né i miei concittadini si sono mai ribellati né hanno mai manifestato.

Volete un esempio? Guardate come sono regolati il lavoro, la scuola o la politica e poi ditemi se avete mai protestato contro l’incompetenza, l’arroganza, l’incabacità, l’inettitudie o l’insipienza.CREDO tuttavia che ognuno abbia il diritto di pensare quello che vuole, così come CREDO abbia il diritto di dissentire apertamente e pubblicamente da quello che pensa o crede la maggioranza.

Accade spesso e per un sacco di cose: religione, partiti politici, squadre di calcio, bionde o brune. Accade sempre quando c’è una maggioranza e una minoranza, ma SO che si può fare solo in una democrazia. SO che in una dittatura non si protesta mai oppure lo si fa a rischio della vita, quindi SO che oggi non vivo sotto una dittatura.Quello che SO è che non trovo giusto che chi CREDE a qualcosa di diverso da me si comporti come se sapesse, se possedesse la verità rivelata, se avesse l’illuminazione mentre sta solo … credendo a qualcosa di diverso. Prega solo un altro Dio.

QUANTO CI COSTA LA NATO (ma è tutto da vedere)

“A ma’, che mme dai 20 euri?”“20 euri? E che ce fai co’ 20 euri?” “’… ‘na pizza e ‘na bira co’ l’amìsci…”. Ecco, adesso al posto dei 20 euri mettetene qualche centinaio di milioni e invece della pizza pensate a un incrociatore, un paio di missili o di carri armati. Rimane comunque valida la domanda di mamma: che ci fai?

Proprio ieri la Germania ha annunciato che stanzierà 100 miliardi di euro per il suo settore della difesa e poco dopo Draghi ha timidamente annunciato che anche l’Italia si darà una mossa. A premessa ci sarebbe una considerazione, ma me la tengo per la fine, così i più curiosi saranno costretti a farsi due cabasisi così con numeri e numeretti.

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Caccia multiruolo Dassault RAFALE (francia) (foto p. capitini)

Il tema è infatti QUANTO E COME SPENDE L’ITALIA per la DIFESA sua e della NATO. La fonte è la Camera dei Deputati. Lo so che non e sinonimo di veridicità e completezza, ma di meglio non ho trovato. Dunque cominciamo.In una notte del 2014, buia e tempestosa come solo le notti del Galles sanno essere, il gran maestro americano della NATO, stanco di pagare per tutti, fece giurare agli altri membri della confraternita che entro il 2024 ognuno avrebbe dedicato almeno il 2% del proprio PIL alla Difesa. L’allora ministro, l’evanescente Roberta Pinotti, si sentì improvvisamente addosso gli occhi severi di tutti. Inghiottì in fretta la tartina al caviale da 25 euro e alzando la mano destra pronunciò il giuramento: “… ve lo dico e lo suggello e vi fo giurin giurello! “Ma il destino cinico e baro era in agguato e fece abbatere sulla Penisola il Papéete e i 5 stelle; il Conte 1 e il Conte 2, Ventura che bucò i mondiali e infine il Covid. E fu sera e fu mattina. Mai nella millenaria storia d’Italia avevamo avuto una così vasta scelta di scuse per rinnegare il giuramento della tartina. Per star sicuri al posto della Pinotti venne inoltre nominata la pentastellata Elisabetta Trenta , ma la musica non cambiò.

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Elicottero d’attacco Boeing AH-64 APACHE (USA) (foto p.capitini)

Eccoci arrivati dunque al 2020, il morbo infuria, il pan ci manca e il rapporto tra le spese per la difesa ed il PIL a prezzi costanti si assesta intorno all’1,39 %, comunque in aumento rispetto al 2019 (1,18%), al 2018 (1,23%) e al 2017 (1,20%), lontano dal 2% ma almeno avevamo mostrato buona volontà. Peccato che intanto gli altri confratelli erano già al 1,73%. La Francia al 2% e ovviamente gli inglesi, per non farsi cojonare dai “mangiarane”, erano al 2,32%. Sospettando forse una nuova invasione persiana persino la Grecia impoverita e commissariata destinava alla difesa il 2,68%. Comunque anche l’1,39% del PIL di una nazione che si vanta di far parte del G8 sono pur sempre un sacco di soldi. Volete sapere come li spendiamo?Ogni 100 euro destinati alla difesa 62,2 finiscono in stipendi, pensioni, indennità, fogli di viaggio e altre spese per il personale, 11,6 servono per tenere in piedi caserme, ospedali, scuole, musei, aeroporti e porti, insomma infrastrutture; con 1,7 euro paghiamo le operazioni, il mantenimento di equipaggiamenti e armamenti e, sopresa anche i costi per addestrare i nostri a usarli nel migliore dei modi. Con gli ultimi 24,6 euro possiamo infine comprare armi ed equipaggiamenti per i quali non avremo però i soldi per imparare ad usarli come si deve.Torniamo quindi ai 100 miliardi della Germania e a Draghi. La domanda di mamma rimane centrale. Che ne dobbiamo fare? Se ammoderno l’esercito, sviluppo la marina, consolido l’aeronautica e poi metto Di Maio al ministero degli esteri, Salvini agli interni e Guerini alla Difesa inizio a pensare che sarebbe meglio destinarli ad altri settori. Ma anche avessimo una leadership nazionale composta da persone per lo meno normali, in assenza di una politica comune europea, di uno stato o di una parvenza di stato europeo avrebbe senso avere uno strumento (così lo chiamano i militari) moderno e potente?Potremo fare una telefonata a Mosca e sentire che ne pensa il giovine Volodia…

La difesa si difende?

Un punto di situazione sulla difesa del nostro paese.

Esercito italiano – Mortaio Thompson durante un’esercitazione.

“Mandiamo gli aerei in Romania!” “Spediamo altri 500 uomini in Lituania!”; “Schieriamo la Marina”. E via così, ma qualcuno di voi ha per caso sentito mezza voce sullo stato delle nostre forze armate? Peccato perché, tra l’altro, le paghiamo noi e quindi ci possiamo legittimamente attendere…che cosa? Già, cosa possiamo aspettarci?Per farmi un’idea e magari a mia volta aiutarvi a farvene una, mi sono preso la briga di tirare due righe di conti, attingendo ai siti web delle forze armate e a rapporti ufficiali. Non è uno studio scientifico ed è per certo grossolano ma rende l’idea.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone, auto, attività all'aperto e il seguente testo "FORZE DIJPOLIZIA 109.677 1 Brigata mobile +1 reggimento paracadutisti 6.754 97.918 CARABINIERI CARABINIERIforestali POLIZIA DI STATO GUARDIA DI FINANZA POLIZIA PENITENZIARIA CAPITANERIE DI PORTO 63.528 INIERI 38.136 10.975 326.988 ESERCITO AERONAUTICA MILITARE 41.105 MARINA MILITARE FORZE ARMATE 99.290 11 Brigate operative 96 Eurofighter; 17 F35; 55 Tornado; 20 C130; 12 C27 60 unità della Squadra- + 26 unità minori 30.923 171.318"

Cominciamo dunque con le forze di polizia. Tra carabinieri, polizia di stato, finanza, polizia penitenziaria, guardia costiera e forestali sono più di 325.000 uomini il che nel rapporto tra poliziotti per numero di abitanti ci pone al terzo posto dietro Russia e Turchia. Certo che in un paese con mafia, n’drangheta, camorra, sacra corona e delinquenti con diverse attitudini ci vorranno tutti, ma resta che un terzo di milione di italiani fa il poliziotto e molto spesso anche il lavoro che in altri paesi è affidato a funzionari e impiegati che nulla hanno a che vedere con la polizia.E le forze armate? Quelle che assegniamo alla NATO, spediamo in Afghanistan per poi farle tornare di gran carriera; che mandiamo avanti e indietro per il canale di Sicilia, oppure inchiodiamo davanti alle poste, alle stazioni o a recuperare connazionali in polverosi aeroporti africani. Beh, quelle – tutto compreso – sono più o meno 170.000. Intendo esercito, marina militare e aeronautica messi tutti insieme. “Un numero di tutto rispetto” penserete voi. “D’altra parte Putin ha invaso l’Ucraina con poco più di 100.000 uomini”. Beh…mi duole informarvi che a quel numero si devono sottrarre gli allievi delle scuole e i loro insegnanti e istruttori, quelli che sono impegnati nei servizi territoriali e nella logistica, nella giustizia militare, nei ministeri, negli stati maggiori, nei comandi generali, nei comandi operativi, nei comandi territoriali…insomma in così tanti comandi che a stento si trova qualcuno che ubbidisce.Cosa rimane allora? A sentire i capi di stato maggiore delle tre forze armate mica tanta roba. L’esercito sulla carta ha 11 brigate di poco più di 3000 uomini ciascuna. In pratica, sarebbero circa 20.000 uomini davvero impiegabili, forse anche meno (smettetela di ridere, lo so anche io che sono meno). Di queste undici ce ne saranno si e no quattro o cinque con una capacità operativa appena accettabile. Per di più non ce n’è una uguale all’altra. Abbiamo una brigata paracadutisti, due di alpini, una corazzata e il resto ottenuta con permutazioni e declinazioni della fanteria e suoi derivati.Difficile far di meglio con soldati che dieci o vent’anni fa saltavano come grilli ma che oggi, raggiunti i 45 anni, fanno gli occhi dolci a una scrivania. Ed altreì difficile fare di meglio dopo che qualche illuminato stratega ha ritenuto che cannoni e obici andavano bene al tempo di Napoleone e che i carri armati erano ormai demodé, roba da terzo mondo. Per vincere le guerre del terzo millennio sarebbe bastato infatti un fuciletto, una faccia bonaria e il diffuso lancio di biscotti e baci alla folla. Certo qualcuno che ti prende a cannonate lo trovi sempre ma per quello c’è Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma che organizza funerali di grandissimo effetto. Beh’ abbiamo l’aeronautica militare! Non è poi vero che tutto il mondo ci invidia le “Frecce Tricolori”? Si, certo. Quello che non ci invidia è una forza aerea che più o meno è quella imbarcata a bordo di una portaerei. Non la nostra, una americana. Se ancora resistete rimarrebbe la Marina che delle tre sembra essere quella messa meglio, anche per merito dei suoi comandanti che negli anni hanno caparbiamente voluto e ottenuto una marina piccola ma credibile. Peccato che per voce dello stesso Capo di Stato Maggiore oltre l’80% della squadra navale è alla fine della propria vita utile operativa e sorvolo sulle altre sfighe puntualmente denunciate.Insomma, credo e spero che come si parla di scuola, di giustizia e – per carità – di Covid per noi italiani sia giunto il tempo di parlare anche della capacità di difesa del nostro paese e magari di pretendere che qualcuno ce ne renda conto, perché l’esercito non è né dei generali e neppure degli ammiragli. E’ il nostro.